Luogo

Carpino
Carpino, FG, Italia
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10 Ago 2024

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CARPINO IN FOLK – Antonio Amato

Il festival della musica popolare e delle sue contaminazione si svolge nel territorio straordinario e segreto del Gargano.
Il Gargano è una terra meravigliosa: i suoi centri storici, la sacralità dei luoghi, le sorprendenti strade panoramiche lungo la costa, la natura selvaggia dell’affascinante entroterra, tra Foresta Umbra e Parco Nazionale: tutte qualità note al “villaggio globale”, a testimonianza di una natura straordinariamente generosa e una spiritualità millenaria ma sempre molto presente. Ma vi sono altri aspetti che rendono il Gargano una terra unica, motivo di orgoglio per la Puglia e tutto il Paese prima ancora che motivo di competitività come destinazione turistica: le sue matrici culturali, che affondano le radici in un ricchissimo insieme di tradizioni che si rende necessario salvaguardare, tutelare, rivalutare, far conoscere e valorizzare.
Un luogo simbolico, quasi mitico, per le radici culturali dell’intera Capitanata è Carpino, anche con la riscoperta dei suoi cantori. Divenuto una sorta di santuario simbolico dell’«altra musica», nel quale vive una comunità capace di aver creato un linguaggio musicale originalissimo che, per le sue particolarità melodiche, ritmiche e timbriche, hanno incuriosito prima e affascinato dopo musicologi e ricercatori, Carpino si immerge in un tessuto folklorico, quello del Gargano, un tempo particolarmente ricco, perché terra marginale, non di passaggio e lontana dai grandi vettori di trasporto nord‐sud e senza una particolare vocazione portuale e marittima.
Carpino è un comune di 4.642 abitanti della provincia di Foggia. Il centro storico del paese ha la forma di un piccolo presepe di pietra. Le case sembrano quasi incollate l’una all’altra; le strade sono piccoli vicoli intervallati da scalinate.
Trovandosi su un’altura a nord del promontorio del Gargano, Carpino gode di una vista panoramica privilegiata. Dal centro storico si possono scorgere le colline, le alture del Parco Nazionale del Gargano, la bellissima Foresta Umbra e, sull’altro versante, la costa adriatica e l’istmo del lago di Varano.
In vacanza durante il Carpino Folk Festival si può valutare di persona la validità delle credenze popolari che, se pur legate a racconti orali di sapore leggendario, hanno il merito di denotare la cultura fortemente tradizionale degli abitanti del Gargano.

Il progetto del CFF intende mettere a sistema le attività di spettacolo dal vivo nel territorio del Gargano, coinvolgendo in una programmazione articolata e concertata, oltre la Regione Puglia, la Provincia, la Comunità Montana del Gargano, il Parco Nazionale del Gargano, Il Gal Gargano, la Camera di Commercio, l’Apt di Foggia, i Comuni nonchè le fondazioni e gli operatori economici privati del territorio.
Tra gli obiettivi del CFF vi è quello di accrescere le opportunità di lavoro dei soggetti dello spettacolo, di razionalizzare la spesa e finalizzarla alla crescita del pubblico, soprattutto giovanile, in un territorio caratterizzato dai più bassi indici di fruizione dello spettacolo dal vivo della Puglia e dell’Italia.
Le attività proposte dal CFF consentono di sostenere le produzioni musicali, ma anche la danza e il teatro di matrice popolare e di migliorare i progetti artistici del festival tra i più importanti e storici della Puglia, sicuramente della provincia di Foggia, che, avendo dato prova nel tempo di affidabilità artistica ed organizzativa, realizza ogni anno un fitto calendario di appuntamenti estivi capace di dare valore ai giovani talenti artistici e di rivolgersi a pubblico nuovo.

L’esperienza acquisita con la comunità e i protagonisti del patrimonio immateriale del Gargano ha permesso all’Associazione di effettuare operazioni di trasferimento non-formale delle conoscenze delle arti popolari e dell’artigianato musicale e di raccogliere e conservare la musica tradizionale come documento del patrimonio immateriale del Gargano.

Il CFF è un festival che coinvolge il territorio e i suoi obiettivi sono:
1) aumentare l’identità locale, il senso di appartenenza a un?estesa comunità, la conoscenza della propria storia e della propria cultura
2) apportare benefici monetari per il territorio locale
3) aumentare localmente la qualita della vità ed accrescere l’incentivo a sviluppare attività simili
4) rafforzare le potenzialità culturali del territorio del Gargano
5) aumentare lo sviluppo e la diffusione della creatività, stimolare le iniziative imprenditoriali e attrarre nuovi imprenditori per favorire la localizzazione di nuovi insediamenti produttivi
6) migliorare le relazioni sociali e culturali, la lotta all’esclusione sociale, il dialogo multiculturale e la tolleranza
7) sostenere gli antichi mestieri e rafforzare la promozione dei prodotti tipici e artigianali del Gargano.

Fondato nel 1996 da Rocco Draicchio, il Carpino Folk Festival è senza dubbio il primo evento internazionale per promuovere la tutela delle ricchezze culturali immateriali del Gargano e della Puglia che non sono più una reliquia culturale di cattivo gusto, ma tesori che raccontano l’evoluzione di una civiltà e collegano il passato con il presente.

Ogni anno nel mese di Agosto, Carpino diventa una città-teatro che accoglie decine di migliaia di amanti di musica tradizionale di tutte le età. Il suo leggendario spazio è “Piazza del Popolo”, il cuore degli spettacoli all’aperto. Gli spettatori, spesso in vacanza e lontani da casa, trascorrono diversi giorni a Carpino per vedere gratuitamente i concerti in calendario; la maggior parte di loro partecipa alla performance dei propri idoli e balla con loro creando una originale alleanza.
Carpino Folk Festival è soprattutto uno stato d’animo, una festa popolare dove gli spettatori/attori per una settimana frequentano gli stessi eventi, discutono e condividono le loro esperienze di vita e di cultura.

 

La pizzica ha origini molto antiche che risalgono sembra addirittura a culti dionisiaci molto comuni nell’area del Salento, provenienti dalla Grecia, e fatti propri dalle popolazioni locali.

Il culto in onore del dio Dioniso era particolarmente sentito: durante i  festeggiamenti le popolazioni si lasciavano andare pubblicamente a comportamenti sfrenati, aiutati dal vino. Dioniso a Roma era identificato appunto con Bacco.

Tutto ciò va inserito nel contesto che il Salento era una terra costantemente sotto l’influenza della Grecia e che, ancora oggi, ospita una comunità di minoranza linguistica detta Grecìa salentina.

Col tempo, Dioniso divenne famoso anche come dio del benessere e della gioia e gli si attribuiva la proprietà di guarire i mali.

L’uso dei racconti del passato è d’obbligo per spiegare i rapporti tra il dio e la pizzica: dopo il morso della tarantola, la persona cadeva in uno stato di choc dal quale riusciva a risvegliarla solo la musica; la persona danzava e musicisti specializzati suonavano per lei  fino a quando non riusciva a annullare l’effetto del  veleno. Questo rappresentava un momento collettivo durante il quale ci si  estraniava dalle costrizioni e dalle regole morali della comunità, una sorta di momento liberatorio a cui partecipava tutta la popolazione.

Con l’avvento del cristianesimo la figura terapeutica di San Paolo si affianca  a quella della guarigione tramite il ballo. La guarigione dal morso della tarantola aveva il suo scenario rituale nelle quattro mura di casa, per lo più la sua camera da letto, con la musica e con la danza: Ma la chiesa voelva avere la sua influenza anche su questo, e contrappose a tali riti la cappella di San Paolo a Galatina e il pozzo d’acqua miracolosa.

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