Esiste un borgo in Toscana che ti ritrovi spuntare su di uno sperone tufaceo, protetto dalla natura circostante: un borgo che custodisce una storia antichissima che parte dalla preistoria, passa dagli Etruschi, poi dai Romani, rimanendo splendende sotto la corte degli Aldobrandeschi nel Medioevo e la corte degli Orsini nel Rinascimento, fino a conoscere il periodo di massimo sviluppo sotto la corte dei Medici.
Un borgo di grande fascino e carico di magia agli occhi del visitatore, soprattutto visitando il ghetto ebraico nato nel XV secolo dopo l’insediamento di una colonia ebraica che vi rimase fino alle persecuzioni fasciste, influenzando cultura e tradizioni locali.
Ecco che il borgo di Pitigliano passa alla storia come la Piccola Gerusalemme, dove sono tornate visitabili la Sinagoga, il Cimitero Ebraico, il forno dove si cuoceva il pane azimo, la cantina scavata nel tufo dove si produceva il vino “kasher", la macelleria ed infine il bagno di purificazione per le donne e alla tintoria.
Altra caratteristica di Pitigliano sono le grotte e le tombe etrusche scavate nel tufo, alcune delle quali tuttora utilizzate come cantine per la conservazione e la stagionatura dei vini.
Imperdibile anche il Museo Archeologico all’aperto A.Manzi, un tuffo nella storia del territorio, un percorso decisamente suggestivo suddiviso nella “città dei vivi” e nella “città dei morti”.
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