Matera ha una scorza dura e un interno morbido, friabile, come il suo pane. Come lui ha un buon profumo, è il profumo della genuinità ma soprattutto della dignità, quella che non è mai mancata alla gente di Matera.
Il castello di Venosa saluta da lontano i viaggiatori che arrivano, dal suo altopiano si affaccia sulla distesa brulla e immensa dei campi che ancora portano il segno del grano falciato, intervallati dalla terra rossa e scevra.
Montalbano Jonico è un petalo di città disteso sui solchi profondi e grigi dei calanchi. Poco più in là, in lontananza, s’intravedono le acque dello Jonio che lambiscono questa terra e giocano a rincorrere i pini e gli arbusti di macchia mediterranea.
Melfi è circondata da uno scenario unico, caratterizzato dalla terra nera del Vulture e da alture brulle. Basta avvicinarsi all’ingresso della città per capire che questo luogo regala emozioni uniche.
Le piccole case bianche di Ferrandina sembrano volersi proteggere, stando vicine il più possibile. Sono sobrie e semplici, bianche e con un tetto color della terra, non lo diresti mai che nascondono un animo difficile da domare
Castelmezzano è un borgo minuto che si porta dentro la grazia delle piccole comunità di montagna.
Le porte della Basilicata si spalancano con i piccoli borghi sorti sulle alture dei Calanchi, tra questi troviamo Bernalda. Il viaggio all’interno delle meraviglie di questo paese parte da Piazza del Plebiscito, su cui si affaccia la chiesa madre e la statua di San Bernardino da Siena. Sembra essere un percorso guidato quello che conduce verso l’imponente castello aragonese, con le sue mura color ocra che guardano verso l’infinita piana del Metaponto.