Il Primitivo accompagna i pasti dei pugliesi da secoli, è il loro vino preferito per il suo carattere deciso e acceso, proprio come l’ indole di questa terra e del suo popolo.
Le foglie degli ulivi vibrano impercettibilmente con il canto delle cicale, nascoste tra i muretti a secco che racchiudono filari d’uva e prati.
Il tornio che gira, le mani impastate, i camini fumanti. Grottaglie è il paese della ceramica d’artista, dalle forme sinuose e dai colori lucenti.
“C’era una volta Oria fumosa…”: potrebbe iniziare così una storia moderna, con dame e cavalieri e una città dagli antichi splendori.
La stradine di Peschici profumano di Pini d’Aleppo, è il legno dei Trabucchi consumato dal mare che porta in giro il suo odore misto di salsedine ed oriente.
La vita tranquilla di Vico del Gargano si svolge tutta arroccata sul promontorio, affacciandosi con occhio curioso alle acque dell’Adriatico.
Risuona per le strade il tintinnio delle campane, si espande per le verdi foglie dei boschi, s’inerpica su per le colline, saltella qua e là per i tetti rossi.
Il teatro di Pietrabbondante si affaccia come un balcone sulla vallata circostante, dominata dalle fronde dei boschi. Tutto il borgo è circondato da questo panorama dall’aria pura e incontaminata, in cui regnano alte montagne e verdi piane
Castelmezzano è un borgo minuto che si porta dentro la grazia delle piccole comunità di montagna.
Le porte della Basilicata si spalancano con i piccoli borghi sorti sulle alture dei Calanchi, tra questi troviamo Bernalda. Il viaggio all’interno delle meraviglie di questo paese parte da Piazza del Plebiscito, su cui si affaccia la chiesa madre e la statua di San Bernardino da Siena. Sembra essere un percorso guidato quello che conduce verso l’imponente castello aragonese, con le sue mura color ocra che guardano verso l’infinita piana del Metaponto.
Monte Sant’Angelo ha il fascino dei borghi arroccati sulla roccia: paesi minuti e raccolti che custodiscono gelosamente le proprie tradizioni e le proprie credenze popolari.
Ostuni è un punto luce sul verde degli ulivi. Il suo candore salta fuori tra le rocce carsiche delle Murge, tra le pietre composte dei muretti a secco e dei trulli della Valle d’Itria.
Melpignano è prima di tutto l’orgoglio di un popolo, custode instancabile di un borgo piccolo, semplice, eppure incredibilmente affascinante.
Taviano è la Sanremo del Salento, che vanta nel suo patrimonio di bellezze il titolo di “Città dei fiori”.
Otranto è poesia, poesia che aleggia per le stradine della città vecchia, tra i negozietti d’artigianato e i ristorantini che diffondono per i vicoli i profumi della cucina povera.
Siete mai stati in paradiso? A Nardò penserete di averlo trovato quando per il sentiero scosceso si aprirà davanti a voi la baia di Porto Selvaggio
Maglie è il cuore pulsante della penisola salentina, con l’animo di un adolescente sempre di corsa e sempre in crescita.
Lecce è una città ad anelli concentrici che racchiudono un cuore pulsante: l’antica Lupiae.
Non si può andar via dal Salento senza aver fatto una capatina a Gallipoli, perché questo borgo è un mix di emozioni e sensazioni che nessuno vorrebbe perdere.
Scarpe comode e il passo leggero di chi cammina per conoscere: questo è tutto ciò che serve per scoprire Galatina.