Lo scirocco a Locorotondo è una voce che si rincorre per i vicoletti e fa le feste a Largo Bellavista, porta in giro per il borgo le risate dei bambini che aprono le braccia al cielo e giocano a volare, sospinti dal capovento.

Monte Sant’Angelo ha il fascino dei borghi arroccati sulla roccia: paesi minuti e raccolti che custodiscono gelosamente le proprie tradizioni e le proprie credenze popolari.

Ostuni è un punto luce sul verde degli ulivi. Il suo candore salta fuori tra le rocce carsiche delle Murge, tra le pietre composte dei muretti a secco e dei trulli della Valle d’Itria.

Monopoli è. È soprattutto la città che non ti aspetti, dai mille colori lucenti, vivi e gioiosi come i suoi abitanti.

“Questo luogo è stato creato prima del paradiso.”Bisognerebbe avere la sapienza delle onde: testarde ogni giorno si scontrano con gli scogli sapendo che pian piano ce la faranno a smussarli e a lavorarli.

Melpignano è prima di tutto l’orgoglio di un popolo, custode instancabile di un borgo piccolo, semplice, eppure incredibilmente affascinante.

Taviano è la Sanremo del Salento, che vanta nel suo patrimonio di bellezze il titolo di “Città dei fiori”.

Otranto è poesia, poesia che aleggia per le stradine della città vecchia, tra i negozietti d’artigianato e i ristorantini che diffondono per i vicoli i profumi della cucina povera.

Siete mai stati in paradiso? A Nardò penserete di averlo trovato quando per il sentiero scosceso si aprirà davanti a voi la baia di Porto Selvaggio

Maglie è il cuore pulsante della penisola salentina, con l’animo di un adolescente sempre di corsa e sempre in crescita.

Lecce è una città ad anelli concentrici che racchiudono un cuore pulsante: l’antica Lupiae.

Non si può andar via dal Salento senza aver fatto una capatina a Gallipoli, perché questo borgo è un mix di emozioni e sensazioni che nessuno vorrebbe perdere.

Scarpe comode e il passo leggero di chi cammina per conoscere: questo è tutto ciò che serve per scoprire Galatina.

La serra di Pozzomauro abbraccia il piccolo borgo di Presicce, lo protegge dai venti dell’occidente e lo culla regalandogli un clima mite.

Ugento ha l’anima di un’arzilla vecchietta di cui è difficile individuare l’età, i mariti e i dolori.