Calcata
Il Borgo di Calcata
Calcata: La Rupe Incantata e il Borgo degli Artisti
Tempo Sospeso: Dove la Roccia Incontra l’Arte e la Leggenda Sospesa su uno sperone di tufo che domina la selvaggia Valle del Treja, Calcata non è semplicemente un borgo medievale: è un’esperienza sensoriale, un rifugio bohémien e un manifesto di resilienza. A soli 40 chilometri da Roma, questa città-fortezza in provincia di Viterbo, premiata con la Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, rappresenta una fuga dalla modernità, un luogo dove il tempo ha deciso di rallentare.L’Architettura della Meraviglia
Il fascino di Calcata Vecchia è inconfondibile. Le case, costruite direttamente nella roccia vulcanica rossastra, sembrano emergere organicamente dal canyon sottostante, creando una visione quasi surreale. L’accesso è consentito unicamente a piedi, attraverso l’unica porta delle fortificazioni, che conduce a una piazzetta pittoresca dominata dal seicentesco Castello degli Anguillara e dalla Chiesa del Santissimo Nome di Gesù.Rinascita Artistica: Il Borgo Ritrovato
Calcata Vecchia, ritenuta inabitabile per il rischio di crolli negli anni ’30, fu lentamente abbandonata. Tuttavia, a partire dagli anni ’60, il borgo ha conosciuto una straordinaria rinascita grazie a una comunità di artisti, artigiani e intellettuali. Costoro, in cerca di un’alternativa alla frenesia urbana, hanno restaurato le antiche dimore e trasformato il borgo in un vivace laboratorio a cielo aperto. Oggi, ogni vicolo è un invito all’esplorazione:- Botteghe Creative: Studi d’arte, laboratori di ceramica, gallerie e botteghe artigiane animano le vie, offrendo manufatti unici e uno spaccato della vita creativa della comunità.
- Atmosfera Mistica: Calcata è spesso soprannominata il “borgo delle streghe” per le leggende locali e l’atmosfera eterea che si respira, soprattutto quando il vento “canta” tra le gole.
Natura e Mistero
Il borgo è il punto di partenza ideale per immersioni totali nella natura del Parco Regionale Valle del Treja, con sentieri che conducono a cascate, antichi insediamenti Falisci e paesaggi mozzafiato. Calcata non è solo un borgo da visitare, ma uno stile di vita da assorbire, un luogo dove l’arte, la storia e la natura si fondono in un’unica, indimenticabile magia.
Il Borgo d’Italia
tutto da scoprire ed esplorare
Monumenti
Calcata Vecchia: I Monumenti della Rinascita e il Silenzio della Storia
L’Architettura Rivelata: Dove la Mano dell’Uomo si Fonde con la Roccia Vulcanica.
Calcata Vecchia è un’entità monumentale in sé stessa. Il borgo, arroccato sul suo sperone tufaceo, non celebra la grandezza di un impero, ma la testarda sopravvivenza di un’architettura che è parte integrante del paesaggio. I suoi monumenti sono testimonianze di una storia medievale e, soprattutto, icone di una rinascita artistica unica.
1. Il Complesso Difensivo: La Porta e il Borgo Fortificato
L’accesso a Calcata Vecchia è un atto monumentale, segnato da un’unica via di passaggio che incarna l’antica funzione difensiva del borgo:
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La Porta d’Accesso: L’unica porta superstite della cinta muraria è il varco obbligato per accedere alla città alta. Essa rappresenta la separazione netta tra il mondo moderno e l’atmosfera sospesa del centro storico.
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La Struttura del Tufo: Il borgo intero è un monumento geologico e architettonico. Le case sono costruite direttamente nella friabile roccia di tufo, un’architettura troglodita che si è adattata e fusa con lo sperone vulcanico, creando un unicum visivo di grande impatto.
2. Il Centro del Potere: Il Castello e la Piazza
La piazza centrale di Calcata è il fulcro monumentale del borgo, dominata dai segni del potere storico.
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Castello degli Anguillara: Sebbene non sia una fortezza imponente come altri manieri, il castello dei baroni Anguillara, che governarono il feudo, si affaccia sulla piazza principale e ne definisce l’impianto. Oggi, le sue mura in parte restaurate raccontano la storia di un borgo che fu strategicamente importante nel Medioevo.
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Chiesa del Santissimo Nome di Gesù: Posta di fronte al castello, la chiesa del XVII secolo, seppur semplice nelle sue linee, è l’edificio religioso che ha scandito la vita della comunità, prima dell’abbandono e dopo la rinascita artistica.
3. I “Monumenti Viventi”: Gli Atelier degli Artisti
Il vero patrimonio monumentale contemporaneo di Calcata Vecchia risiede nella sua trasformazione in un centro creativo.
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Il Monumento dell’Arte Diffusa: Le decine di laboratori, atelier e botteghe d’arte che oggi occupano le antiche case abbandonate sono i monumenti viventi della rinascita del borgo. Ogni facciata restaurata e ogni interno trasformato in galleria d’arte testimonia la resilienza della comunità bohémien che ha scelto di abitare e rianimare il rudere, trasformando la rovina in bellezza.
4. Il Contesto Naturale: Il Parco della Valle del Treja
Non meno monumentale è la natura che abbraccia Calcata. Lo sperone tufaceo stesso è il monumento che dà accesso al Parco Regionale Valle del Treja, dove il paesaggio di forre e la geologia vulcanica creano una scenografia ineguagliabile che ha protetto e, al tempo stesso, isolato il borgo.
Calcata Vecchia è un monumento alla persistenza dell’uomo e dell’arte sulla forza della natura, un luogo dove le rovine non sono tristi, ma affascinanti fondamenta di una nuova, eterna creatività.
Curiosità
Calcata: La Magia Sospesa tra Enigma, Arte e Riti Scomparsi
Il Borgo Fuori dal Tempo: I Segreti della Rupe che Ha Sedotto Artisti e Miti.
Calcata Vecchia è una vera anomalia geologica e culturale, un luogo che ha sfidato la logica e l’autorità per diventare una delle mete più affascinanti e misteriose d’Italia. Le sue curiosità spaziano dalla storia sacra al folklore esoterico, rendendola un punto di convergenza per spiriti liberi e leggende inattese.
1. La Curiosità Geologica: Perché Non È Crollata?
Il borgo originale fu dichiarato inagibile negli anni ’30 a causa del pericolo di crollo del fragile sperone di tufo su cui sorge, portando alla costruzione di Calcata Nuova.
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Il Mistero della Roccia: Per decenni, Calcata Vecchia è rimasta un “borgo fantasma”. Contro ogni previsione geologica e nonostante il tempo e le intemperie, la roccia ha resistito. Questa resilienza ha contribuito all’aura di mistero, spingendo gli artisti a credere nel borgo come un luogo “prescelto” e immune alla distruzione.
2. Il Sacro Tesoro Scomparso: Il Santo Prepuzio
La curiosità storica e religiosa più eclatante legata a Calcata riguarda una reliquia di fama mondiale, oggi scomparsa: il Santo Prepuzio di Gesù.
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La Storia della Reliquia: Secondo la tradizione, la reliquia fu portata a Calcata da un soldato tedesco nel 1527. Per secoli, la reliquia rimase nella chiesa del borgo, attirando pellegrini e curiosi, e rendendo Calcata un centro di devozione unico.
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Il Mistero Finale: La reliquia sparì misteriosamente nel 1983. L’evento generò scalpore globale e contribuì ad alimentare l’alone di mistero e leggenda che circonda il borgo.
3. La Rinascita “Bohémien”: Artisti Fuorilegge
La rinascita di Calcata Vecchia, a partire dagli anni ’60, è un fenomeno di occupazione artistica unico in Italia.
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L’Occupazione Creativa: Quando il borgo fu abbandonato, gli artisti e gli hippie che iniziarono a insediarsi furono, tecnicamente, degli occupanti abusivi, poiché le case erano di proprietà comunale. Per anni, vissero in una sorta di comunità autogestita al di fuori delle normative, attirando l’attenzione della stampa internazionale. Questa resistenza e questo stile di vita alternativo hanno plasmato l’identità anticonformista di Calcata.
4. Il Segreto della “Città che Canta”
Gli abitanti e gli artisti spesso attribuiscono al borgo una qualità quasi magica, legata all’acustica.
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La Musica della Forra: Quando il vento soffia con particolare intensità, crea effetti sonori unici risuonando nelle profonde forre scavate dal Fiume Treja e nei vicoli del borgo. Questa “musica” naturale ha alimentato leggende su spiriti e ha ispirato innumerevoli artisti e musicisti che hanno trovato rifugio e ispirazione nelle sue mura.
Calcata non è una città di curiosità, ma una curiosità in sé, un luogo dove la realtà e la leggenda si fondono sotto lo sguardo del tufo.
Personaggi
L’Essenza di Calcata: Personaggi Nativi e l’Eredità della Comunità Creativa
Radici nel Tufo: Il Contributo dei Nativi e l’Epopea degli Spiriti Eletti.
Calcata, con la sua storia di abbandono e la successiva rinascita, è un luogo dove l’identità è stata plasmata più dalle vicende storiche e dalla comunità adottiva che dalle singole personalità native emerse nel corso dei secoli. La sua fama non è legata a figure di statura imperiale o rinascimentale, ma alla forza collettiva della sua gente e alla sua vocazione unica.
L’Eredità Silenziosa: Il Popolo Nativo e la Resilienza
La vera importanza dei nativi di Calcata risiede nella loro resilienza e nel loro legame ancestrale con la rupe, prima del forzato abbandono.
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I Custodi Originali: Il popolo nativo di Calcata ha conservato la memoria del borgo, tramandando le storie e le tradizioni anche dopo essersi trasferito a Calcata Nuova. Sono stati loro, i veri custodi della terra, a permettere indirettamente la conservazione del borgo vecchio. La loro storia è un monumento collettivo alla resistenza e all’amore per il luogo d’origine.
I “Nativi d’Anima”: Gli Artisti della Rinascita
Nella storia moderna di Calcata, i personaggi più “famosi” e celebrati, sebbene non nati fisicamente nel borgo, sono i veri “nativi d’anima” che ne hanno ridefinito il destino.
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Il Movimento Artistico: A partire dagli anni ’60, figure come il pittore e scultore Paolo Portoghesi (omonimo del celebre architetto) e molti altri artisti e intellettuali europei e italiani sono diventati i simboli della “nuova Calcata”. Scegliendo volontariamente la vita tra i ruderi e restaurando le antiche dimore, hanno creato una comunità celebre in tutto il mondo per il suo spirito bohémien e anticonformista. Essi sono, a tutti gli effetti, i personaggi pubblici che hanno reso il nome di Calcata un’icona globale di arte e libertà.
I Testimoni della Tradizione (Figure Locali Storiche)
Le figure più importanti nate a Calcata appartengono alla storia ecclesiastica o alla cronaca locale, spesso legate alla conservazione della controversa reliquia del Santo Prepuzio, un tempo custodita nella chiesa locale.
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I Parroci e i Sacerdoti: Nel corso dei secoli, i parroci e i sacerdoti nativi sono stati i depositari della storia e della fede del borgo, custodi della comunità prima e durante l’abbandono. La loro importanza non risiede nella fama nazionale, ma nel ruolo cruciale di memoria storica e guida spirituale.
L’unicità di Calcata risiede nel suo essere una “città-personaggio”, dove la celebrità è un’opera collettiva: l’atto eroico dei suoi abitanti originari che non l’hanno dimenticata, unito alla visione profetica degli artisti che l’hanno resuscitata.
Ricette Tipiche
I Sapori di Calcata: Il Gusto Genuino tra Forre e Tradizione Falisca
La Cucina della Resilienza: Ricette Semplici che Celebrano la Terra e il Borgo Ritrovato.
La cucina di Calcata, incastonata nel cuore della Tuscia, riflette la sua identità di borgo rupestre e la vicinanza con le tradizioni agricole e pastorali dell’Agro Falisco. Le sue ricette non sono sofisticate, ma essenziali, nate dalla necessità di utilizzare i prodotti spontanei della Valle del Treja e i cereali poveri. Sono sapori onesti, che celebrano il carattere rustico e autentico del borgo.
1. La Panzanella della Valle del Treja
Questo piatto iconico della tradizione contadina laziale e umbra trova a Calcata una sua versione profondamente legata alla semplicità dei suoi ingredienti.
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Il Segreto del Pane Vecchio: La Panzanella è un piatto di recupero per eccellenza: utilizza il pane raffermo (o casareccio) bagnato e ammorbidito con acqua e aceto.
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Profumo di Orto: Il pane viene poi condito con i prodotti freschi e crudi dell’orto: abbondante pomodoro maturo, cetrioli, cipolla rossa e, soprattutto, tanto basilico fresco. Il tutto viene irrorato generosamente con olio extravergine d’oliva locale. È un piatto fresco, croccante e saporito, emblema della cucina estiva della Tuscia.
2. Le Acquacotta del Pastore
La Acquacotta è la zuppa tipica della Maremma e della Tuscia Viterbese, nata come pasto caldo dei pastori, e rappresenta la vera anima della cucina di sopravvivenza.
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La Basi Povere: Il piatto è costruito su pochi ingredienti essenziali: acqua, cipolla e pomodoro. Il segreto sta nel brodo vegetale arricchito da erbe di campo (come la cicoria o la borragine) raccolte nelle forre del Treja.
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L’Uovo e il Formaggio: La zuppa viene servita bollente su fette di pane raffermo nel piatto e arricchita da un uovo in camicia o un uovo fritto, che si rompe nel brodo, e una spolverata finale di pecorino romano o locale, aggiungendo la consistenza cremosa e il sapore deciso.
3. La Pasta e Fagioli con le Cotiche
La vicinanza con la cultura ciociara e romana ha reso i legumi e la pasta fresca fatta in casa protagonisti della tavola invernale.
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I Sagne e la Cottura Lenta: Il piatto è tradizionalmente preparato con pasta corta fatta in casa (spesso Sagne o maltagliati, impastati solo con acqua e farina). I fagioli (borlotti o cannellini) vengono cotti a lungo in un soffritto di aglio, sedano e, per i palati più esigenti, arricchiti con cotiche di maiale o guanciale per dare profondità e untuosità. È un piatto unico, denso e corroborante, perfetto per le serate fresche sulla rupe di tufo.
4. La Pasticceria Genuina: Ciambelline al Vino Rosso
A conclusione del pasto, la pasticceria celebra la vocazione vinicola della zona.
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Dolci da Inzuppo: Le Ciambelline al Vino Rosso sono biscotti secchi e croccanti, impastati con l’olio extravergine d’oliva e il vino rosso locale (spesso un Sangiovese o un Merlot). Sono caratterizzate dall’assenza di lievito e uova, il che le rende perfette per essere inzuppate nel vino o nel Vin Santo a fine pasto.
La cucina di Calcata è, come il suo borgo, una celebrazione della semplicità, del recupero e della ricchezza che si può trovare nella terra.