Spilimbergo
Il Borgo di Spilimbergo
Il Patrimonio Musivo: Un Museo a Cielo Aperto
L’identità di Spilimbergo è indissolubilmente legata all’arte del mosaico, un’eccellenza che ha diffuso il suo nome e i suoi capolavori in tutto il mondo.- La Scuola Mosaicisti del Friuli: Fondata nel 1922, è un polo di formazione di fama mondiale che continua a perpetuare le tecniche musive (romana, bizantina e moderna) e a sperimentare soluzioni estetiche contemporanee. Visitare la Scuola significa entrare in un laboratorio dove l’antica sapienza delle mani plasma il colore e la luce.
- L’Arte Diffusa: Passeggiando per le vie del centro, l’arte musiva si manifesta ovunque, trasformando piazze, palazzi e dettagli urbani in un’esposizione permanente di tessere e smalti.
L’Anima Medievale e Rinascimentale
Al di là della sua vocazione artistica, Spilimbergo conserva un inestimabile patrimonio storico-architettonico, testimone delle influenze dei conti Spengenberg e della successiva dominazione veneziana.- Il Castello e il Palazzo Dipinto: Il cuore storico è il complesso del Castello, ricostruito in forme rinascimentali dopo l’incendio del 1511. Qui spicca il suggestivo Palazzo Dipinto, con i suoi affreschi che narrano le gesta di Ercole, un magnifico esempio di architettura nobiliare friulana. Dalle sue terrazze si aprono panorami unici sul fiume Tagliamento e sulle Prealpi.
- Il Duomo di Santa Maria Maggiore: Il più insigne monumento romanico-gotico della regione, costruito a ridosso dell’antica cinta muraria, custodisce opere di artisti illustri come Vitale da Bologna e il Pordenone, e presenta una suggestiva facciata con sette rosoni.
- La Loggia della Macia: Simbolo della vita commerciale e civile del borgo, questa loggia ospita incisa una riproduzione in pietra della “Macia”, l’antica unità di misura per le stoffe.
Il Borgo d’Italia
tutto da scoprire ed esplorare
Monumenti
Spilimbergo: L’Eterna Bellezza tra Mosaico e Rinascimento Friulano
Spilimbergo, la “Città del Mosaico”, si presenta come una gemma incastonata nel paesaggio friulano, un luogo dove la storia millenaria dei Conti di Spengenberg e la più alta espressione dell’arte musiva contemporanea si fondono in un percorso monumentale di straordinaria ricchezza.
Il Mosaico: L’Arte che Insegna al Mondo
La vera anima di Spilimbergo risiede nella sua ineguagliabile vocazione per l’arte del mosaico, elevata a livello globale grazie alla sua istituzione più celebre.
- La Scuola Mosaicisti del Friuli: Vero e proprio faro internazionale, questa istituzione ha formato e continua a formare maestri che esportano l’eccellenza italiana in ogni angolo del pianeta. Dalla Library of Congress di Washington al Santo Sepolcro di Gerusalemme, le opere firmate Spilimbergo testimoniano un sapere antico, interpretato con tecniche che spaziano dal mosaico romano e bizantino all’avanguardia contemporanea. Visitare la Scuola è un’immersione nel colore, nella materia e nell’abilità che rende Spilimbergo la capitale mondiale di quest’arte.
I Simboli Monumentali: Storia e Splendore Artistico
Il centro storico di Spilimbergo si sviluppa come un elegante palinsesto di epoche diverse, dove i monumenti narrano la potenza e il mecenatismo della sua nobiltà.
- Il Duomo di Santa Maria Maggiore: Iniziato nel 1284, è considerato il monumento romanico-gotico più pregevole del Friuli. L’esterno, con il suggestivo portale Moresco, introduce a un interno che è una vera pinacoteca. Qui, si ammirano i cicli di affreschi trecenteschi del Maestro dei Padiglioni e, soprattutto, l’imponente Organo Rinascimentale, il cui cassone è decorato dalle tele magnifiche di Giovanni Antonio de Sacchis, detto il Pordenone (1525), tra cui la celebre Caduta di Simon Mago e la Conversione di Saulo.
- Il Castello di Spilimbergo e la Loggia Affrescata: Sorto su un rilievo che domina il Tagliamento, il complesso del Castello è il cuore storico della città. Il corpo più noto è il Palazzo Dipinto (Palazzo di Sopra), caratterizzato da una facciata quattrocentesca con trifore e affreschi attribuiti ad Andrea Bellunello. La vicina Loggia (Palazzo della Loggia o Municipio), con le sue colonne e archi in pietra, è un elegante esempio di architettura rinascimentale, sede oggi dell’Ufficio Turistico e di spazi culturali.
- Palazzo di Sopra (Palazzo degli Spilimbergo): Residenza comitale di origine trecentesca, si presenta come un edificio raffinato che testimonia il gusto veneziano del Primo Cinquecento. Oggi sede municipale, conserva tracce di decorazioni interne che ne rivelano il fasto passato.
Spilimbergo offre un’esperienza che va oltre la semplice visita: è un viaggio nell’arte che si fa storia, dove ogni pietra e ogni tessera di mosaico raccontano una tradizione destinata a durare nel tempo.
Curiosità
Spilimbergo: Storie Segrete tra Mosaico, Muse e Misteri Metrici
Spilimbergo non è solo un palcoscenico di magnificenze architettoniche e la culla del mosaico mondiale; è una città intrisa di storie inattese e di affascinanti curiosità che ne rivelano il ruolo cruciale nella storia del Friuli e nel panorama artistico internazionale.
1. Irene di Spilimbergo: La Musa Pittrice di Tiziano
Il nome della celebre Scuola Mosaicisti del Friuli rende omaggio a una figura tanto affascinante quanto sfortunata: Irene di Spilimbergo (1538-1559). Nobile, poetessa e pittrice, Irene fu allieva, o quantomeno frequentatrice assidua, della bottega del sommo Tiziano Vecellio a Venezia. La sua vita fu breve e interrotta a soli 21 anni, lasciando un’eco di talento incompiuto. Il suo ritratto (attribuito a Gian Paolo Pace o alla bottega di Tiziano) è oggi conservato alla National Gallery of Art di Washington, a testimonianza della sua grazia e della sua promessa artistica. La Scuola del Mosaico, intitolandole l’istituto, ha voluto onorare l’eccellenza femminile e l’indissolubile legame tra Spilimbergo e l’arte rinascimentale veneta.
2. La “Macia”: L’Unità di Misura che Divenne Festa
Un pilastro del Palazzo La Loggia, in Piazza Duomo, custodisce un segreto antico e un po’ misterioso: l’incisione della Macia. Questa non è un’opera d’arte, ma l’antica unità di misura di lunghezza utilizzata per la compravendita delle stoffe, in uso fin dal 1438 e corrispondente a circa 68,4 centimetri. L’incisione, con la sua simbologia che include talvolta un riferimento ebraico, testimonia l’importanza di Spilimbergo come vivace centro mercantile e crocevia commerciale. Proprio da questa reliquia metrica prende il nome la sentita Rievocazione Storica della Macia, che ogni anno ad agosto catapulta la città nello splendore del Rinascimento, tra cortei in costume, taverne e spettacoli d’epoca.
3. I Mosaicisti e le Pietre del Tagliamento
Prima di essere celebri per l’uso delle tessere in vetro o smalto, i mosaicisti (e terrazzieri) friulani, originari soprattutto della pedemontana, erano maestri nell’uso delle pietre dei greti dei fiumi. Ancora oggi, la tradizione della Scuola Mosaicisti è intrinsecamente legata al vicino Fiume Tagliamento, da cui venivano e vengono selezionate le pietre colorate e levigate, la cui frantumazione e ricomposizione ha dato il via a questa secolare arte. È dal “sasso” e dalla tradizione del terrazzo veneziano (il pavimento composto da frammenti di marmo), che l’arte musiva di Spilimbergo ha trovato le sue umili, ma solidissime radici.
Personaggi
Spilimbergo e le Sue Eccellenze: Ritratti di un Talento Nobile e Moderno
Spilimbergo, città che ha saputo elevare l’arte a vocazione identitaria, ha dato i natali a figure di spicco che hanno lasciato un segno indelebile, spaziando dall’alta pittura rinascimentale fino alla cultura moderna e contemporanea. Questi personaggi sono il riflesso di un territorio da sempre crocevia di influenze e fervore intellettuale.
La Stella del Rinascimento: Irene di Spilimbergo (1538–1559)
È senza dubbio la figura più evocativa e tragica. Irene di Spilimbergo, contessa, poetessa e pittrice, nacque nel Castello di famiglia e visse la sua breve ma intensissima esistenza tra il Friuli e la vibrante Venezia del Cinquecento.
- La Musa di Tiziano: Allieva (o frequentatrice) della bottega del grande Tiziano Vecellio, Irene fu un’eccezione nel panorama artistico del suo tempo: una donna nobile che esercitava la pittura come mestiere, non solo come passatempo. La sua morte prematura, a soli ventun anni, fu celebrata da una raccolta di poesie a lei dedicate, trasformandola in un’icona di genio interrotto.
- Eredità Eterna: A lei è intitolata la celeberrima Scuola Mosaicisti del Friuli, un omaggio che lega il suo nome, simbolo del Rinascimento, alla più alta espressione dell’arte contemporanea spilimberghese.
Voci di Cultura e Impegno Civile
Spilimbergo è stata anche fucina di intellettuali e figure pubbliche che hanno contribuito alla storia e alla cultura del Friuli:
- Novella Cantarutti (1920–2009): Poetessa e scrittrice di spicco, considerata una delle maggiori voci letterarie in lingua friulana del XX secolo. La sua opera ha saputo raccontare con profonda liricità il paesaggio, le tradizioni e l’anima della sua terra.
- Giovanni Battista Cavedalis (1794–1858): Militare e patriota risorgimentale, nativo di Spilimbergo, che prese parte attiva ai moti per l’Unità d’Italia, rivestendo un ruolo di primo piano nella storia politica e militare dell’Ottocento veneto-friulano.
Legami con il Genio Artistico
Sebbene non nativo di Spilimbergo, la città vanta un legame artistico imprescindibile con uno dei massimi esponenti del Rinascimento italiano:
- Giovanni Antonio de’ Sacchis, detto il Pordenone (1483/84–1539): Sebbene nato nella vicina Pordenone, l’artista svolse a Spilimbergo e nel suo territorio un’attività fondamentale, lasciando capolavori come le tele che decorano l’organo monumentale del Duomo. Il “Pordenone” fu per un periodo persino documentato come “abitante in Spilimbergo” e il suo stile è considerato il culmine della pittura rinascimentale in questa zona.
Questi illustri personaggi confermano che Spilimbergo non è solo una meta d’arte, ma un luogo dove il genio, in ogni sua forma, ha trovato terreno fertile per fiorire.
Ricette Tipiche
L’Anima del Friuli nel Piatto: Le Ricette Contadine di Spilimbergo
La cucina di Spilimbergo e del suo fertile territorio pedemontano è il racconto autentico della tradizione friulana, dove l’ingegno contadino trasformava ingredienti semplici in sapori ricchi e indimenticabili. Qui, la vicinanza alla Carnia e l’influenza della Serenissima si fondono in piatti che scaldano l’anima, perfetti da gustare avvolti nella storia millenaria della città.
1. Il Frico: L’Oro Croccante del Friuli
Non si può parlare di cucina friulana senza citare il Frico, e la zona di Spilimbergo lo celebra in tutte le sue declinazioni, rendendolo l’antipasto, il contorno o il secondo piatto ideale:
- Frico Morbido (o con Patate): La ricetta più rassicurante. Il formaggio (spesso il Montasio, di varie stagionature) viene sciolto lentamente in padella con patate lesse e cipolle appassite, fino a creare un tortino saporito, morbido all’interno e con una deliziosa crosticina dorata all’esterno. Un vero comfort food che evoca il focolare di una volta.
- Frico Croccante: La versione più sfiziosa, dove il formaggio (solitamente grattugiato) viene fritto fino a diventare una cialda sottile, dorata e fragrante. Perfetto per accompagnare salumi o come base per creazioni gourmet.
2. Musèt e Brovade: Il Duetto Invernale
È il piatto simbolo della stagione fredda, un’accoppiata di sapori che racchiude l’essenza della cucina di recupero:
- Il Musèt (o Musetto): Simile al cotechino, è un insaccato preparato con carni suine cotto in brodo.
- La Brovade: Rappresenta l’ingrediente unico della tradizione. Si tratta di rape bianche che vengono lasciate macerare nelle vinacce per mesi, assumendo un sapore inconfondibile, piacevolmente acidulo. Le rape vengono poi cucinate a lungo in padella e servite come accompagnamento ideale per la ricchezza del musetto.
3. La Pitina: Il Salume “Polpetta” della Pedemontana
Sebbene tipica delle valli limitrofe (Val Tramontina, Val Cellina), la Pitina è un Presidio Slow Food intimamente legato alla tradizione culinaria della pedemontana spilimberghese. Questo particolare salume nasce dall’esigenza di conservare le carni (selvaggina o ovine/caprine) in assenza di budelli:
- La Preparazione: La carne macinata viene impastata con sale, pepe, aglio e aromi naturali, e quindi modellata a formare una sorta di polpetta schiacciata.
- Il Tocco Magico: La Pitina viene poi passata nella farina di mais (per rivestirla) e sottoposta a una breve affumicatura.
- In Tavola: Si degusta affettata sottile, oppure cotta, ad esempio “al cao” (scottata nel latte) o rosolata in padella con una spruzzata d’aceto, un abbinamento che ne esalta il carattere deciso.
4. Specialità Dolci: La Gubana e i suoi Simili
A chiudere l’esperienza di gusto ci pensano i dolci a base di frutta secca, tipici del Friuli e apprezzati anche a Spilimbergo:
- La Gubana: Dolce arrotolato, ricco di noci, uvetta, pinoli, nocciole e aromi che ricordano i Balcani, spesso irrorato con un goccio di grappa.
- Gli Strucchi: Piccoli fagottini di pasta fritta o lessa, con lo stesso ripieno della Gubana, veri e propri “sacchettini” di dolcezza concentrata.