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Il Borgo di Claut

Claut: L’Anfiteatro Verde delle Dolomiti Friulane, Custode di Antiche Tradizioni Immersa in una luminosa conca verde, circondata dalle maestose vette delle Dolomiti Friulane, Claut non è soltanto un borgo di montagna, è l’accesso privilegiato a un patrimonio UNESCO di bellezza selvaggia e indomita. Questa località, crocevia tra la Valcellina e la Val Settimana, offre un connubio perfetto tra natura incontaminata, sport d’alta quota e una storia rurale profondamente radicata.

Natura e Avventura: L’Emozionante Cornice Dolomitica

Claut è il punto di partenza ideale per esplorare il Parco Naturale delle Dolomiti Friulane, un’area protetta dove l’escursionismo, il trekking e la mountain bike trovano la loro massima espressione.
  • Piste e Sentieri: Dai percorsi a piedi che si inoltrano nelle valli, ai tracciati ciclabili che collegano i borghi limitrofi, l’ambiente circostante invita a un’immersione totale nel silenzio alpino. Per gli amanti del brivido, le cascate e i torrenti offrono opportunità per il canyoning.
  • Sport sul Ghiaccio: Claut si distingue anche per il suo moderno Stadio del Ghiaccio, un polo sportivo che la rende meta ideale per gli appassionati di pattinaggio, hockey e curling, garantendo attività anche durante i mesi più freddi.
  • Curiosità Preistoriche: Un tocco inatteso di storia profonda: nelle vicinanze, la scoperta di orme di dinosauro aggiunge un fascino archeologico al già ricco scenario naturalistico.

Il Cuore in Pietra: Storia e Identità Rurale

L’architettura di Claut è un racconto in pietra dell’ingegno e dell’adattamento della sua gente alla dura vita di montagna.
  • L’Architettura Clautana: Le case tradizionali, robuste dimore di pietra arricchite da rustici porticati e la peculiare “porta della neve” (un accesso al primo piano), sono l’espressione di un’edilizia pensata per resistere agli inverni più rigidi.
  • Museo della Casa Clautana: Questo museo etnografico è un toccante omaggio alla donna valcellinese, la vera forza motrice della comunità. Attraverso la ricostruzione degli ambienti domestici e il racconto del mestiere di “condotiera” (venditrice ambulante di utensili di legno), si scopre la dignità e la tenacia di un popolo che ha saputo fare del lavoro artigianale la sua bandiera nel mondo.
Claut è più di una destinazione; è un’esperienza autentica, un viaggio nella cultura alpina friulana, dove la natura maestosa e le tradizioni secolari si fondono in un invito irrinunciabile alla scoperta.
Claut

Il Borgo d’Italia
tutto da scoprire ed esplorare

Monumenti

Claut: Dove la Storia Silenziosa Incontra la Maestosità delle Dolomiti Friulane

 Patrimonio Alpino: L’Architettura, la Cultura e i Simboli di una Comunità Resiliente

Claut, incastonato nell’austera bellezza delle Dolomiti Friulane, non vanta grandi monumenti urbani, ma custodisce un patrimonio di inestimabile valore storico ed etnografico, riflesso della vita aspra e dignitosa della Valcellina. I suoi “monumenti” sono testimonianze di fede, architettura tradizionale e di un’esistenza in simbiosi con la montagna.

1. Il Cuore Spirituale: La Chiesa Arcipretale di San Giorgio Martire

Dominante la piazza principale, la Chiesa Parrocchiale di San Giorgio Martire è l’epicentro della vita comunitaria.

Ricostruita nei primi decenni dell’Ottocento, presenta un’elegante facciata in stile neoclassico. Al di là dell’aspetto esteriore, l’interno custodisce opere d’arte sacra di notevole interesse, tra cui pregevoli altari lignei seicenteschi di botteghe veneto-friulane e della Val Gardena, e la notevole Paratora (mobile da sacrestia) intarsiata, risalente al 1765. La chiesa non è solo un edificio di culto, ma il simbolo della fede e della perseveranza di un intero paese.

2. La Memoria Popolare: Il Museo della Casa Clautana e la “Ciasa da Fum”

Il vero monumento all’identità di Claut è la sua storia. Il Museo della Casa Clautana “Dott. Eugenio Borsatti” è un’istituzione etnografica che rende omaggio alla vita d’un tempo, focalizzandosi in particolare sul ruolo fondamentale della donna Clautana.

Il Museo documenta con cura gli attrezzi, gli arredi e i mestieri di sussistenza della Valcellina, un tempo dedita alla produzione di utensili in legno venduti dalle donne ambulanti, le celebri “clautane fòra pal mónt“.

A completare l’esperienza è la vicina “Ciasa da Fum” (Casa da Fumo), un’antica dimora privata del XVI secolo, sapientemente conservata. Il nome deriva dal focolare senza canna fumaria, che anneriva le pareti, ma che racconta l’architettura primitiva e la quotidianità del medioevo clautano, offrendo una rara e autentica finestra sul passato.

3. I Monumenti Naturali e Storici: L’Eredità della Montagna

Claut si colloca nel cuore del Parco Naturale delle Dolomiti Friulane, rendendo il paesaggio stesso un imponente monumento naturale, riconosciuto come Patrimonio Mondiale UNESCO.

  • Le Impronte di Dinosauro a Casera Casavento: Un “monumento” geologico di portata internazionale. Il ritrovamento di orme fossili risalenti a circa 215 milioni di anni fa presso Casera Casavento catapulta Claut nella preistoria, offrendo una connessione tangibile e affascinante con il tempo profondo della Terra.
  • L’Architettura Tradizionale di Massurie: La frazione di Massurie è un museo a cielo aperto, conservando il maggior numero di abitazioni settecentesche caratterizzate dagli elementi tipici dell’architettura valcellinese: strutture in pietra, porticati rustici e archi a volta che addolciscono l’austerità della pietra.
  • La Strada degli Alpini (Forcella Clautana): Un’opera di ingegneria militare e un sentiero escursionistico che, pur essendo una traccia umana, si fonde con il paesaggio alpino, celebrando la maestria costruttiva e la storia militare della regione.

Claut, dunque, invita il visitatore non solo ad ammirare, ma a vivere i suoi monumenti: un inno alla sobrietà e alla forza della montagna friulana.

Curiosità

Claut: Storie di Ghiaccio, Dinamismo e Donne Pioniere

Segreti Svelati: Le Curiosità che Rendono Unico il Borgo Nascosto della Valcellina

Claut non è solo un suggestivo borgo di montagna incastonato nel Parco Naturale delle Dolomiti Friulane; è un crocevia di storie inaspettate, di tenacia alpina e di primati che lo rendono un luogo di autentica meraviglia.

1. La Capitale Italiana del Curling

Nonostante la sua posizione remota, Claut è un polo di eccellenza per gli sport invernali ed è riconosciuto a livello nazionale e internazionale per la disciplina del Curling.

  • Centro Federale Unico: Il moderno Stadio del Ghiaccio “Alceo Della Valentina” non è un palazzetto qualunque. Inaugurato in occasione delle Universiadi Invernali del 2003 e successivamente ammodernato, è l’unico Centro Federale Italiano per il Curling.
  • Sport e Avventura: Oltre al curling, Claut offre esperienze uniche per gli sportivi più audaci, come l’Ice Park, un’alta torre di ghiaccio artificiale pensata per l’arrampicata con piccozze e ramponi, che la rende una vera palestra alpina verticale.

2. Le “Sedonere” e il Gergo Segreto: Il Coraggio delle Donne

La storia economica e sociale di Claut è stata plasmata da un fenomeno migratorio unico, che vedeva le donne come protagoniste assolute.

  • Commercio Ambulante al Femminile: Fino al Novecento, gran parte dell’economia locale si basava sulla produzione di utensili in legno (mestoli, cucchiai, setacci – da qui il soprannome di sedonere, da “sedon” che significa mestolo). Erano le donne clautane che, con coraggio e grande fatica, si mettevano in cammino (fòra pal mónt) spingendo carretti o caricando pesanti gerle, per vendere la mercanzia in tutta l’Italia Settentrionale e persino oltre confine.
  • Il “Dhèrbol”: Per tutelare i segreti commerciali e comunicare tra loro durante i lunghi viaggi, le venditrici ambulanti svilupparono un vero e proprio gergo segreto, il dhèrbol, un linguaggio cifrato che le rendeva incomprensibili agli estranei. Questa è una delle testimonianze più affascinanti della loro resilienza e intelligenza.

3. I Giganti del Tempo: Le Impronte di Dinosauro

Claut vanta una scoperta geologica che proietta la Valcellina indietro di milioni di anni.

  • Scoperta Fortuita: Nel 1994, una scolaresca in gita al Parco Naturale delle Dolomiti Friulane fece una scoperta eccezionale: le impronte fossili di un dinosauro (un teropode, bipede e carnivoro) impresse nella roccia calcarea presso la zona di Casera Casavento.
  • Memoria Fossile: Queste orme, risalenti a circa 215 milioni di anni fa (Triassico Superiore), non sono solo un reperto scientifico, ma un’attrazione che permette di fare un “salto nel tempo” in uno scenario alpino incontaminato.

4. Il Rifugio Avventura: Il Tree Village

Claut ospita un’iniziativa turistica all’avanguardia che celebra il rapporto con la natura in modo ludico e sostenibile.

  • Case Sull’Albero: Nei boschi della Val Settimana si trova il Tree Village, il primo e più grande villaggio di case sugli alberi in Italia. Le casette, essenziali e realizzate in legno, offrono un’esperienza di immersione totale nella natura, un invito a riscoprire il piacere di dormire tra i rami.
  • Ritorno alla Semplicità: Questa struttura promuove una forma di turismo esperienziale, privo di lussi eccessivi, per riconnettersi con l’ambiente alpino.

Personaggi

Claut: Eroi della Tradizione e Personalità Resilienti

 Il Carattere di un Popolo: Uomini e Donne che Hanno Portato il Nome di Claut “Fòra pal Mónt”

Claut, pur essendo un comune di piccole dimensioni incastonato nella Valcellina, ha forgiato nel tempo personalità di spicco, la cui importanza non è sempre misurabile in termini di celebrità mainstream, ma nella profonda influenza che hanno avuto nella loro comunità e oltre, spesso incarnando la tenacia e l’ingegno tipici della montagna friulana.

1. La Figura Collettiva: Le “Sedonere”

Il personaggio più rappresentativo di Claut non è un singolo individuo, ma una figura collettiva: le Donne Ambulanti o “Sedonere”.

  • Pioniere dell’Emigrazione Economica: Queste donne coraggiose furono il motore economico di Claut tra il XIX e il XX secolo. Mentre gli uomini producevano utensili di legno, erano loro a spingere carretti e portare pesanti gerle, viaggiando (fòra pal mónt) per lunghi mesi in tutto il Nord Italia e oltre, per vendere la mercanzia.
  • Simbolo di Resilienza: La loro storia è un monumento al sacrificio, all’iniziativa imprenditoriale e alla dignità in un ambiente povero di risorse. La loro figura è celebrata nel Museo della Casa Clautana, dove si preserva la memoria di questa straordinaria forma di emancipazione femminile.

2. Lo Spirito Libero: Luigi Santarossa (1912 – Sconosciuto)

Claut ha dato i natali anche a figure che hanno lasciato il segno in contesti più ampi, spesso in virtù di un forte spirito di resistenza e indipendenza.

  • L’Artista Antifascista: Luigi Santarossa, nato a Claut nel 1912, è noto per la sua militanza antifascista e la sua attività come pittore, sebbene abbia vissuto e operato prevalentemente in Francia. La sua vita, segnata dall’espatrio per motivi politici, riflette l’alto prezzo pagato da molti friulani per la libertà di pensiero. La sua menzione nei documenti di polizia di frontiera dell’epoca ne attesta la statura di oppositore al regime.

3. Esponenti Locali di Rilievo

Sebbene i nomi non siano noti al grande pubblico, la comunità di Claut ha espresso figure che hanno inciso profondamente nella vita sociale, culturale e sportiva:

  • Sergio Claut (Nato 1944): Insigne studioso, già preside di liceo e figura di riferimento nel bellunese, è un esempio di come le radici di Claut possano alimentare una brillante carriera accademica e civile. Si è distinto in particolare per le sue ricerche sulla storia dell’arte locale e per l’attività di giudice internazionale di atletica leggera per la FIDAL, coniugando cultura e sport.
  • Antonio Tomè (Nato 1897): Simbolo della resistenza operaia e politica, fu un falegname e conduttore ferroviario di fede comunista, condannato al confino in epoca fascista. La sua storia, come quella di Santarossa, testimonia la presenza di un forte impegno politico e civile anche nei piccoli centri montani.

I veri “famosi” di Claut sono coloro che hanno saputo conservare, difendere e tramandare l’identità unica di questa valle, onorando l’eredità di un popolo che ha saputo farsi strada nel mondo con la forza delle proprie gambe e l’ingegno delle proprie mani.

Ricette Tipiche

Claut: Il Gusto della Resilienza Alpina

Sapori di Montagna: L’Arte Culinaria Nata tra Isolamento e Necessità

La cucina di Claut, come l’anima della Valcellina, è un inno alla semplicità, alla creatività e alla capacità di trasformare risorse limitate in sapori inconfondibili. Frutto di secoli di isolamento e di vita d’alta montagna, i piatti tipici di questa zona alpina non sono solo ricette, ma vere e proprie testimonianze storiche.

1. La Sostanza della Tradizione: Dalle Ceneri agli Gnocchi

I pilastri della gastronomia di Claut e della Valcellina riflettono un’antica “cucina povera,” dove nulla andava sprecato e il formaggio e i prodotti della terra erano gli ingredienti sovrani.

  • Il Frico: Benché celebre in tutto il Friuli, a Claut e in Valcellina il Frico si esprime nella sua veste più autentica e “montanara.” Si tratta di una preparazione a base di formaggio fuso abbrustolito in padella (spesso formaggio locale come la Tosella, un fresco formaggio vaccino, o il Latteria più stagionato), unito talvolta a patate e cipolle. È un piatto robusto, immancabile, che trova il suo compagno perfetto nella Polenta calda.
  • Gnocchi e Pasta Fresca: Nei ristoranti locali, l’abilità nel preparare la pasta fresca regala piatti straordinari. I protagonisti sono gli Gnocchi fatti in casa, spesso serviti con ragù di Selvaggina (cervo, capriolo), un classico della cucina montana, o conditi con burro fuso e formaggio di malga, esaltando la purezza degli ingredienti.
  • La Tocia (o Toc’): Una crema densa e saporita, a base di farina, burro e formaggio fuso, che veniva utilizzata per accompagnare la polenta o le patate. È l’essenza stessa della cucina d’alpeggio: ricca e calorica, pensata per dare energia.

2. I Tesori Affumicati: La Conservazione come Arte

La necessità di conservare la carne per i lunghi inverni ha dato vita a salumi e specialità uniche, oggi Presìdi Slow Food.

  • La Pitina: Simbolo gastronomico dell’intera Valcellina, la Pitina è un insaccato unico nel suo genere. Nasce per conservare le carni ovine, caprine o di selvaggina. La carne macinata viene impastata, aromatizzata con sale, pepe e aglio, e modellata in piccole polpette, prima di essere affumicata su braci di legno aromatico. Si gusta cruda, a fette sottili, oppure cotta, tradizionalmente ammorbidita nel brodo di polenta.
  • La Brusàula (Carne Secca): Strisce sottili di carne salata, essiccata e leggermente affumicata, perfette da gustare come antipasto o spuntino, esaltate dal sapore intenso delle erbe alpine.

3. I Sapori Dimenticati: Dalla Terra alla Tavola

La biodiversità e le antiche pratiche agricole regalano sapori oggi rari, legati al mondo contadino e montanaro.

  • Il Pestith: Una preparazione tipica a base di rape bianche lasciate macerare nella brovada (feccia di vino) e poi tritate. Viene spesso servito come contorno o abbinato al musetto (cotechino), offrendo un contrasto acidulo e intenso.
  • Il Petùt: Il dolce di Claut per eccellenza, una piccola eccellenza della pasticceria locale, spesso a base di farina, latte e uova, con un’antica e genuina bontà.

Assaggiare Claut significa dunque intraprendere un viaggio sensoriale che onora la montagna, celebrando una cucina che, pur nell’umiltà delle sue origini, è ricca di storia e di gusto autentico.